lunedì 11 aprile 2011

Appunti


Qual'è la lunghezza focale massima da utilizzare nelle riprese planetarie?


In alcuni libri si trova esempi del genere:

Prendiamo come esempio un telescopio di diametro D=150 mm, con focale f=750 mm, supponiamo che al fuoco si trovi una Philips Toucam pro, il cui sensore è costituito da pixel quadrati 5,6 micron di lato.
1 risoluzione teorica = 120/D =120/150=0,8" sec d'arco
2 campionamento ottimale = 0,5 x risoluzione teorica telescopio = 0,4" x pixel
3 focale equivalente = (206xdimens pixel)/campionamento ottimale = 206x5,6u/0,4"= 2884 mm

Come mai molti utilizzano focali molto più spinte tipo f/30 o f/40 ?

Ecco alcune mie considerazioni:
Per semplicità ho fatto un esempio considerando Rayleigh comunque spero che il concetto si capisca ugualmente. In figura 1 è rappresentata la figura di rifrazione di una sorgente puntiforme prodotta da un'ottica cilindrica. in figura 2 due sorgenti luminose al minimo della distanza secondo le formule di Rayleigh, pensiamo che queste due sorgenti luminose siano i margini di un crepaccio sulla luna, utilizzando i valori ottenuti con le formule riportate sopra si rischierebbe di non evidenziare il crepaccio fig2 A (i rettandolini sono pixel come vedi sono tutti colorati uguali), mentre raddoppiando la lunghezza focale e quindi lavorando a f/40 fig2 B (i pixel ricevono una quantità di luce differente) si può evidenziare il crepaccio. Tutto comunque dipende sempre dal seeing dal contrasto presentato in questo caso dalla superficie lunare e dal sensore utilizzato. 

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